E quindi è finita anche questa edizione della Fiera del Fantastico Stranimondi.
Ma invece di fare il solito post celebrativo su Instagram, con selfie e tag a profusione, quest’anno ho deciso di fare una cosa da persona seria e adulta. Ovvero parlarne sul mio sito, raccontando la mia esperienza e mettendo sulla bilancia le cose fatte bene e le cose che potrebbero (e dovrebbero) essere migliorate.
Per chi si fosse distratto un attimo: Stranimondi, arrivata alla decima edizione, è il principale luogo d’incontro dell’editoria fantastica in Italia. Si svolge a Milano (nel quartiere di Villa San Giovanni per essere precisi) presso La Casa dei Giochi di Via Sant’Uguzzone. Ogni anno è l’occasione per scoprire le novità editoriali delle principali case editrici di settore e incontrare ospiti nostrani e internazionali. Vi è inoltre sempre un fitto programma di conferenze, presentazioni e approfondimenti che rendono la due giorni un appuntamento imperdibile per gli appassionati (e per gli addetti ai lavori).
Quest’anno è la prima volta che ho potuto presenziare entrambi i giorni. Sabato infatti vi sono venuta con i miei figli e un’amica, mentre domenica sono venuta in solitaria. È stato bello girare per bancarelle e incontrare la solita bolla della letteratura fantastica.
Ormai è il mio terzo anno di frequentazione e le cose che mi piacciono di questo evento sono fondamentalmente sempre le stesse: incontrare persone affini, toccare con mano le novità editoriali, seguire alcuni dei panel più interessanti. Ma ormai questa cosa non può più bastare. Si continua a dire che la fantascienza e il fantastico siano le Cenerentole del panorama editoriale italiano, ma non si fa nulla per sfatare gli stereotipi e migliorare l’immagine.
Diciamocelo: Nonostante anno dopo anno i visitatori (e gli espositori) siano più numerosi (è stato annunciato che sono stati 1’100 gli ingressi paganti, per poi aggiungere che spannometricamente saranno stati 2’000 visitatori in tutto) la Casa dei Giochi – pur non essendo piccolissima, non è più adatta. La sala centrale é sempre affollatissima, rendendo molto difficoltoso muoversi. Più di una volta ho dovuto dare spintarelle di incoraggiamento per passare (figurati cosa deve essere per i bambini e le persone disabili). Le sale laterali hanno poca visibilità, condannando gli espositori ad avere meno passaggio. In generale l’ambiente risulta caotico e rumoroso. Per fortuna ci sono gli ampi spazi esterni con sedie e tavolini che, se non piove, possono essere utilizzati per decomprimere (prendi nota, SalTO). E poi rimane veramente fuori mano: ho incontrato persone che sono venute da Roma, Bologna, Venezia. Villa San Giovanni è un posto di merda da raggiungere con i mezzi. Con la metro ci metti una buona mezz’ora da Centrale e la sede si trova giusto giusto dentro la zona B della città di Milano, quindi come un aspirante stregone devi capire se con la macchina puoi entrare o no.
Ma adesso basta lamentarsi. Anche perché gli organizzatori si fanno il culo e bisogna rendergliene atto.
Passiamo a parlare delle cose interessanti che ho visto.
Ho seguito la presentazione della “Trilogia del Nerva”, scritto dalla giovane Charlotte J. Bright, che di professione è ingegnera aerospaziale. Il libro è un fantasy fantascientifico che vuole portare tramite la narrativa un po’ di amore per le scienze dure ai ragazzi di oggi. Ho trovato un po’ un peccato che l’autrice si sia sentita in dovere di giustificare il fatto che non avesse letto Asimov. Il fandom italico dovrebbe mollare un po’, ecco.
Ho seguito anche parte del panel di Lisa Tuttle, autrice weird portata in Italia da Hypnos. Sono rimasta incantata da questa signora dallo sguardo vispo che scrive storie sporche e brutte e che ti scavano dentro. Mi é piaciuto soprattutto il fatto che a un certo punto Tuttle ha preso in mano la sua stessa intervista, lasciando moderatore e traduttore a correrle dietro.
Cose fighe che ho visto ai banchetti (oltre alla barca di robe che ho comprato che e che piano piano presenterò qui o su Instagram):
Black Dog ha stampato una bella antologia di racconti del fantastico di Jack London, autore che in Italia è più conosciuto per i romanzi d’avventura ma che ha scritto anche speculative fiction.
Malgrado le Mosche, una rivista letteraria insoddisfatta, è uscita con i primi due numeri e sono una BOMBA (no veramente, bellissimi).
Le edizioni Arcoiris – collana Biblioteca di Lovecraft che avevano lì delle copertine da URLO.
Poi ovviamente ci sono state le chiacchiere, le birre, il gossip (perlopiù sullo sbrocco di Forte durante la presentazione del Premio Urania), i progetti futuri, le birre, il confrontare la mole degli acquisti con i compagni di sventura. Come ogni anno: faticoso ma bello.
E voi? Siete venuti? Cosa avete comprato? Cosa vi ha lasciato? Scrivetelo nei commenti.
bel posto, hai detto praticamente tutto quello che avrei scritto – scriverò – anche io. al netto di tutto, incontrarti è sempre bellissimo ❤️ tu e poche altre persone siete in realtà il motivo fondamentale per cui vado alle fiere ❤️❤️❤️
Oh Claudia. Sei sempre una gioia. E diciamocelo, Stranimondi è quasi esclusivamente fatta per stare fuori a fare gossip e stare insieme.
E comprare libri insieme.