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Notti al circo, di Angela Carter

da | Ago 19, 2024 | Recensioni | 0 commenti

Autrice: Angela Carter
Titolo: Notti al circo
Titolo originale: Nights at the Circus
Prima uscita: 1984
Traduttrice: Mariagiulia Castagnone


“Tra i mostri sono al sicuro; chi si mette a cercare una foglia in una foresta?”

Questa è prima di tutto una storia d’amore. Il fatto che sia intrecciata in un tessuto talmente fitto di personaggi, ambientazioni e scene surreali la rende ancora più bella.
Ma è anche e soprattutto la storia di Fevvers, l’aerialist più famosa al mondo, la donna alata, la venere cockney. Una personaggia istrionica, a volte infantile a volte superba, a volte gentile a volte crudele. Nel libro la seguiamo dall’infanzia fino all’epilogo disastroso del tour in Siberia del circo al quale si è unita.
La prima parte del libro è totalmente dedicata alla biografia di Fevvers. È infatti intervistata da un giovane Jack Walser, giornalista californiano, che è sempre alla ricerca di storie pazzesche e di personaggi troppo incredibili per essere veri. Come Fevvers.


«Sono stata allevata in un bordello e, già che ci siamo, le dirò che ne sono orgogliosa perché le mie madri non mi hanno mai rivolto né una parola sgarbata né un gesto scortese, anzi, mi hanno sempre dato il meglio di tutto e non c’è stata sera in cui non fossi nel mio lettino, su nell’attico, alle otto in punto, prima dell’arrivo dei clienti ricchi, quelli che rompevano i bicchieri. Dunque, vivevo lì».


È in questo momento, durante l’interminabile intervista − con la mezzanotte che continua a scoccare ora dopo ora − che il giornalista Walser lentamente si innamora. Era venuto per sbugiardare il mito della “Vergine alata” ed è rimasto impigliato nel suo fascino. Talmente tanto che decide di farsi scritturare dallo stesso circo, che lo assume come clown. Comincerà così la Grande Tournée del Circo Imperiale del Colonnello Kearney, che vuole portare gli elefanti in Siberia ed esibirsi davanti all’imperatore del Giappone. Capirete che da lì in poi l’avventura diventerà ancora più surreale di quanto non sia stata finora.
Il libro è un turbinio di eventi, di discorsi politici, di drammi, di gioie. Fevvers è una donna gigantesca, magnetica ma anche stranamente fragile. Tutti intorno a Fevvers si comportano come degli scemi, per attirare la sua attenzione.


Il romanzo è disseminato di personaggi assurdi, tragici, meravigliosi. Ma Nelson, la padrona del bordella in cui Fevvers cresce circondata da donne forti e amorevoli; le freak della casa di Madame Schreck; Sybil, la maialina chiaroveggente del Colonnello; le donne prigioniere evase dal Panopticon in Siberia, le tribù indigene della Siberia. E Lizzie, la madre adottiva di Fevvers: ex-prostituta, attivista politica e presunta strega.


Ho trovato questo romanzo profondamente femminista. Uscito nel 1984, un anno prima che io nascessi, vi sono personaggi femminili che ancora oggi fanno strabuzzare gli occhi per la loro libertà ed eloquenza.


Trigger warning: ci sono scene di violenza, di violenza sessuale e di violenza sugli animali.

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