Titolo: Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe
Titolo originale: The Southern Book Club’s Guide to Slaying Vampires
Autore: Grady Hendrix
Editore: Mondadori
Anno d’uscita: 2020
Traduttrice: Rosa Prencipe
“La lezione de I Ponti [di Madison County, ndr]” disse Maryellen “è che l’uomo riesce a monopolizzare tutta la conversazione. Francesca ha meno di una pagina per riassumere la sua intera vita. Ha avuto dei figli ed è sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale in italian, mentre lui non ha fatto altro che divorziare − e magari uccidere gente, secondo Kitty −, eppure continua a parlare della sua vita capitolo dopo capitolo.”
“Be’, è il personaggio principale” osservò Slick.
“Perché è sempre l’uomo il personaggio principale?” chiese Maryellen. “La vita di Francesca è interessante almeno quanto la sua.”
“Se le donne hanno qualcosa da dire, allora dovrebbero farlo e basta” ribatté Slick. “Non sono tenute ad aspettare un invito. Robert Kincaid ha dei lati nascosti.”
“Una volta che hai lavato la biancheria intima di un uomo, comprendi la triste verità dei suoi lati nascosti” disse Kitty.
Prima di tutto voglio dirlo con decisione: il titolo e la copertina originale di questo libro sono dieci volte meglio di quelle italiane. L’ho detto. Passiamo al succo.
Grady Hendrix è l’autore che più di tutti ha dato una spolverata al genere dell’horror mainstream. E l’ha fatto non portandoci nuovi e incomprensibili orrori, ma infarcendo i topoi classici con un po’ di modernità e soprattutto con ironia.
Guida al trattamento dei vampiri parla di un gruppo di donne che si sono ritrovate a diventare amiche in età adulta perché tutte nella stessa situazione: madri di famiglia in un sobborgo americano. Annoiate dal piglio snob del locale Club del Libro, decidono di fondarne uno tutto loro, focalizzato soprattutto sul true crime. Ma la situazione diventa interessante quando, in seguito alla morte misteriosa di una vicina di casa, arriva un nuovo inquilino. Afferma di essere il nipote della donna deceduta, ha un furgone dai finestrini oscurati e chiede sempre il permesso prima di entrare in una casa. Patricia Campbell sarà la prima a sospettare che ci sia del marcio in questo nuovo e affascinante vicino, ma ci vorranno mesi e numerose situazioni da incubo per convincere anche le altre.
***
Raga, se esiste un target ideale per questo libro, quello sono io. Leggere i casini di questa mamma esaurita, che cerca di salvare le apparenze e tenere in equilibrio impegni e salute mentale, è stato rinfrescante. Quando Patricia trova un gruppo di sue simili il mio cuore ha esultato, perché l’amicizia femminile, soprattutto in età adulta, troppo spesso è trascurata e bollata come superficiale. Non fatemi fare il discorso come la società si aspetta che, quando una donna “mette su famiglia” tutto il resto debba passare in secondo piano. Qui invece abbiamo donne che fanno rete veramente. Che pur con tutte le loro paure, le loro ipocrisie e le loro differenze cercano di aiutarsi a vicenda.
I temi affrontati dal libro sono tantissimi: il classismo profondo che permea quel tipo di società presente nel sud degli Stati Uniti, il razzismo ipocrita, la frustrazione di una donna che non viene creduta, i casini dell’adolescenza, il carico mentale delle casalinghe, il dilemma di dover scegliere tra la propria sicurezza sociale e il bene comune.
Nonostante i temi siano belli densi, risulta una lettura leggera e scorrevole, che vi farà gridare di frustrazione in più di un’occasione a causa di scelte scellerate e sfighe assortite della protagonista, ma che vi darà anche numerosi momenti di gioia assoluta.
“Perché fingi che quello che facciamo non sia niente?” chiese. “Ogni giorno, tutto il caos e il disordine della vita succedono, e ogni giorno noi ripuliamo tutto. Senza di noi, sguazzerebbero nello sporco e nel disordine e non si porterebbe mai a termine niente di importante. Chi ti ha insegnato a sminuire questo? Te lo dico io chi. Qualcuno che dava per scontata sua madre.”
Uno dei miei libri preferiti 🖤