Autrice: Ling Ma
Titolo: Febbre
Editore: Codice Edizioni
Titolo originale: Severance
Prima uscita: 2018
Traduttrice: Anna Mioni
Per il tema del mese, Future Works, ho scelto di recensire questo romanzo, gentilmente donatomi da Codice Edizioni. Si tratta del romanzo d’esordio di Ling Ma, autrice sinoamericana, che ha fatto percolare attraverso questo testo più di un momento di vita vissuta.
Candace Chen è una ragazza sinoamericana, figlia di immigrati cinesi, cresciuta nello Utah. Entrambi i genitori muoiono in un incidente e Candace si trasferisce a New York, prima vivendo dell’eredità dei genitori e scattando foto banali per il suo blog, poi come coordinatrice di prodotto per un azienda che produce libri strenna.
Il romanzo si sviluppa su due linee narrative. Prima e dopo la pandemia di febbre di Shen, un’infezione fungina che porta le persone a ripetere ossessivamente azioni quotidiane fino alla morte per sfinimento.
Quando la febbre di Shen porta al collasso dell’intero tessuto socioeconomico, Candace finalmente abbandona la città e si ritrova a fare parte di un gruppo di sopravvissuti, apparentemente immuni alla malattia. Un gruppo capeggiato da Bob, un fanatico religioso che vuole portare tutti alla “Struttura”, un posto vicino a Chicago.
Mi chiederete: cosa c’entra questa zombie-novel con il tema del lavoro?
C’entra eccome, perché il lavoro di Candace presso la Spectra è il tipico lavoro impiegatizio un po’ alienante dei nostri tempi. Candace si occupa di coordinare la produzione di bibbie da collezione.
“Pensavo al giorno dopo in ufficio e a quello dopo ancora. Ogni volta che non riuscivo a dormire, mi torturavo creando uno scenario ipotetico di produzione delle bibbie di cui risolvere i problemi. Calcolavo il costo dell’uso della carta bibbia svizzera al posto di quella cinese che il cliente insisteva per comprare, nel caso quest’ultima si rivelasse troppo fragile per impedire all’inchiostro di sbavare sul verso, e i salmi oscurassero i proverbi, Matteo contradicesse Marco, Pietro litigasse con Giovanni. Calcolavo di quanto tempo quella battuta d’arresto teorica avrebbe ritardato la produzione e poi la spedizione. Sapevo di essere sola.”
Candace si butta sul lavoro per fuggire dai suoi demoni privati: che siano i sensi di colpa nei confronti dei parenti, una relazione amorosa sfilacciata, la mancanza di senso di appartenenza. Si butta sul lavoro perché è brava in quello che fa, perché è una delle poche cose che le danno soddisfazione, perché non ha altro. Si butta sul lavoro talmente tanto da essere scelta dall’azienda per presidiare gli uffici di New York insieme a pochi eletti, mentre la dirigenza scappa lontano dal contagio.
Ma Febbre non parla solo di epidemie e lavori alienanti. Pur nella sua brevità, è un romanzo denso di tematiche.
Parla di immigrazione, parla dell’essere asiatica negli Stati Uniti, parla del tornare nel proprio paese d’origine da straniera, parla di legami famigliari, di cultura e culture.
Nato come racconto breve scritto durante gli ultimi mesi di lavoro come fact checker di Playboy, la storia si è evoluta durante lo svolgimento del Master of Fine Arts. Ling Ma si sentiva obbligata a scrivere una storia di immigrazione, ma decise di concentrarsi sulle sensazioni di alienazione e del sentirsi diversa tramite l’espediente narrativo dell’apocalisse zombie. Il fatto di sentirsi obbligata a scrivere un romanzo sull’immigrazione mi ha fatto pensare molto a “Yellowface” di Kuang e ai temi che solleva. Perché ci si aspetta sempre da chi è parte di una minoranza il fatto che voglia/debba scrivere del suo essere parte di una minoranza? L’essere incasellata in questo modo non è una discriminazione anch’essa?
Ling Ma non è riuscita completamente nel suo intento. Alla fine ha comunque scritto una storia di immigrazione. Ma nonostante questo il romanzo non risulta né pesante, né tradisce lo scopo originale dell’autrice: l’alienazione e il sentirsi “altra” traspare con energia. È un libro che accontenta chi si aspetta una storia d’immigrazione, chi vuole gli zombie e un po’ di sangue, chi ama i quesiti filosofici ed esistenziali.
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