“E Candle, oltre al nostro fidanzamento ricorderò sempre
quanto spesso venivi a trovarmi ai vecchi tempi e mi ascoltavi suonare la
pianola per te e come mi facevi sentire una donna bellissima baciandomi sempre
la mano, dopo.”
“Bella, in vita mia ti ho visto solo tre volte e questa è
la terza.”
“Esatto!”
Oggi è il giorno in cui finalmente scoprirete l’entità della
mia incompetenza. Mi definisco una cialtrona entusiasta perché sono sì una
lettrice, ma non ho studiato.
Ma come mai questo discorso pregno di autocommiserazione?
Perché oggi mi accingo a parlare di “Povere Creature!” di Alasdair Gray. Un
libro che mi è piaciuto da morire. Ma non so dirvi perché.
Povere Creature! é il libro che ha ispirato il film di
Lanthimos candidato agli Oscar ed è stato scritto nel 1992.
La storia è presto detta: Archibald McCandless è un chirurgo
che durante gli studi conosce il deforme ma geniale Godwin Baxter, figlio d’arte
di un medico spregiudicato.
Godwin, affamato d’amore, compie l’impensabile. Riporta in
vita una donna che si è uccisa buttandosi nel fiume. Per farlo le trapianta il
cervello del bambino non ancora nato che portava in grembo. Da lì in poi seguiremo
le rocambolesche avventure di questa creatura frankesteiniana che per una volta
ha un nome: Bella Baxter.
Il libro in sé è quasi uno pseudobiblion in quanto si
compone di diverse parti:
- Un’introduzione da parte di Alasdair Gray, che
si pone come mero curatore dei testi; - Il diario di Archibald McCandless che narra gli
avvenimenti; - La lettera di Bella Baxter che narra tutta un’altra
storia; - La lettera di “Victoria McCandless”, che ribalta
ancora una volta tutta la narrazione.
Premetto che non ho visto il film. So che tratta solo una
parte della storia e che la dipana in maniera diversa. Lanthimos ne aveva
parlato con Gray in persona, prima della sua morte nel 2019, quindi immagino
sapesse cosa stava facendo.
Questo libro, stratificato fino all’inverosimile tra
testimonianze, lettere e controlettere, parla fondamentalmente di una cosa
sola: della presa di coscienza di Bella, che da bambina curiosa diventa una
donna affermata.
Mentre parlavano serrai i denti e i pugni per impedire
loro di mordere e graffiare quegli uomini intelligenti che non vogliono curari
i piccoli indifesi malati, che usano le religioni e la politica per rimanere
comodamente al di sopra di tutto quel dolore, che trasformano le religioni e la
politica in pretesti per diffondere la miseria con il fuoco e la spada e come
potevo fermare tutto ciò? Non sapevo cosa fare.
E mentre Bella scappa insieme a Wedderburn e impara che il
mondo è un posto orribile ma anche meraviglioso, McCandless e Godwin sono a
Glasgow, ad angustiarsi e ad aspettare le lettere di Bella. Bella che alla fine
torna, sposa McCandless e si iscrive all’Università per diventare il primo
medico donna del Regno Unito.
Potrei parlarvi dell’ambientazione gotica, del linguaggio di
Bella che diventa più forbito con il passare del tempo, dei discorsi profondi e
filosofici tra Candle e Godwin, ma sono sicura che c’è gente più competente di me che ne ha parlato meglio.
Per me è stata una lettura appassionante,
divertente, commovente e brillante. Bella è un personaggio incredibile. Una
forza della natura, una donna senza passato che non ha paura e non ha freni.
Dice quello che pensa, prende quello che vuole e ragiona in maniera
lucidissima.
Godwin è un disperato, un uomo complicatissimo ma con un
cuore grande. Quando si rende conto che non potrà mai avere Bella come
compagna, trova la forza di lasciarla andare per la sua strada, come il
migliore dei genitori.
McCandless è francamente patetico, ma ci piace così. Resta
ad aspettare Bella che gli ha promesso che lo sposerà.
Ma la donna che è affogata nel fiume? Quella che diventerà
Bella Baxter? Chi era veramente? Fatevi sorprendere e correte a leggere questo
meraviglioso libro.
Autore: Alasdair
Gray
Traduttrice: Sara Caraffini
Editore: SafaràEditore
Anno edizione: 2023
Pagine: 408 p.,
ill. , Brossura
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