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La città delle navi, di China Miéville

da | Mag 29, 2024 | Recensioni | 1 commento

Titolo: La città delle navi

Titolo originale: The Scar

Autore: China Miéville

Editore: Fanucci

Anno d’uscita: 2002

Traduttrice: Elisa Villa

“Ho un sapere che non posso usare, in un viaggio che non posso controllare, di cui non condivido né capisco lo scopo, e provo uno struggente desiderio per la patria da cui sono scappata, e per un posto che non ho mai visto.”

La città delle navi è il secondo romanzo della trilogia del Bas-Lag. Lascamente collegato al precedente, non è necessario aver letto Perdido Street Station per poter apprezzare questo secondo capitolo.

Bellis Coldwine è in fuga, sta scappando da New Crobuzon dopo i fatti narrati in Perdido Street Station. Grazie alle sue conoscenze linguistiche ha potuto imbarcarsi sul Tersicoria e spera che dovrà passare solo qualche anno in esilio, prima di tornare in quella città che nonostante tutto ama profondamente.

Ma il destino ha altro in serbo per questa donna arcigna. Il Tersicoria viene attaccato dai pirati e i passeggeri, l’equipaggio e i prigionieri vengono portati ad Armada.

È Armada la vera protagonista di questo romanzo epico. Una città galleggiante, composta dalle migliaia di navi assaltate e sequestrate nei secoli dai cittadini-pirati che la abitano. Legate, saldate, quasi fuse insieme e attraversate da passerelle e ponti, la città è un labirinto vivacissimo.

Bellis si ritrova con un alloggio assegnato e un lavoro retribuito come bibliotecaria, a rimuginare sul fatto che nonostante tutto questo lei è comunque prigioniera, perché le viene detto che non potrà mai lasciare questa città. E si trova quindi a esplorare i quartieri che prendono il nome dalle imbarcazioni sulle quali sono costruiti, visitando locande e parchi pubblici.

La città conta diversi distretti, ognuno dei quali ha governanti diversi. Si va da una specie di democrazia a vere e proprie monarchie, fino ad arrivare a sistemi più dittatoriali. Sono presenti molte delle razze che abbiamo avuto modo di conoscere già nel romanzo precedente, come i vampiri, gli uomini-cactus, i Rifatti. A loro si aggiungono gli omari, i pesciomini, i crostaggiosi. La fantasia dell’autore non ha limiti.

Ma se Bellis spesso è solo una testimone di avvenimenti molto più grandi di lei, ci sono personaggi che toccheranno profondamente il lettore.

Tanner Sack è un Rifatto, un prigioniero imbarcato sul Tersicoria per essere sfruttato in una colonia di New Crobuzon. Ma quando arriva su Armada gli viene spiegato che d’ora in poi sarà libero. Potrà lavorare, avrà un alloggio assegnato e verrà considerato a tutti gli effetti un Armadiano. Potete immaginarvi che effetto può avere questo su un uomo profondamente traumatizzato come Sack.

Sheqel è un mozzo del Tersicoria che durante il viaggio ha fatto amicizia con Tanner Sack. Quindici anni, analfabeta ma con una grande fame di sapere, sarà uno di quei personaggi che non dimenticherete facilmente.

E poi c’è Uther Doul. Consigliere e braccio destro dei governanti del distretto di Acqualuccio, il distretto al quale è stata assegnata Bellis. Al centro dei numerosi intrighi e delle lotte di potere spesso ci sarà lui.

È un libro sontuoso, questo Città delle navi. Un’avventura urban fantasy come non ne avete mai lette. No, nemmeno se avete già letto Perdido Street Station. La città-stato pirata di Armada è il centro di tutto e tutto gira intorno a lei. Alla sua promessa di libertà, al suo essere unica nel suo genere, alle possibilità che dà ai suoi abitanti.

Uno dei temi centrali del libro è il linguaggio: Bellis è una linguista e il suo conoscere lingue lontane e quasi dimenticate tornerà utile più di una volta. Ma il linguaggio, sia scritto che orale, è al centro degli archi di trasformazione di più di un personaggio, facendo riflettere profondamente sull’importanza che ha il fatto di poter comunicare con le persone vicine e quanto questa capacità (o mancanza di capacità) possa avere potere sul destino di un popolo.

Non mancano i momenti truci, sanguinolenti e francamente WTF alla Miéville. Se conoscete l’autore sapete di cosa sto parlando. Anche qui, come nel romanzo precedente, c’è una strana sensualità nei rapporti tra alcuni personaggi, e il sesso viene utilizzato per ottenere potere, informazioni, per consolarsi, per sfogarsi. Ma questo non vuol dire che non ci sono sentimenti profondi, anzi. Amore e amicizia serpeggiano lungo tutto il romanzo, dando un ulteriore strato di profondità a tutto il romanzo.

1 commento

  1. Ele

    tutto giustissimo e condivido l’amore per, nell’ordine:

    Uther
    Il Brucolac
    Gli Amanti
    Le zanzare maschio e femmina

    qualunque cosa abbia mai prodotto China.

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