Titolo: Spettri di pietra
Autor*: Francesco Corigliano
Editore: Hypnos Edizioni
Anno d’uscita: 2024
Ho sentito dire da qualche parte che Francesco Corigliano è, insieme a Lucio Besana, tra le più promettenti penne del perturbante italiano. E dopo aver letto questa raccolta non posso che essere d’accordo. Corigliano è bravo e sa come far montare la tensione in una narrazione.
Spettri di pietra è una raccolta di tredici racconti che spaziano dal folk-horror al weird. Alcuni racconti danno una forte sensazione onirica, come se i personaggi si muovessero in un mondo sognato dall’autore, senza sapersi spiegare perché. E questa sensazione resta appiccicata a chi legge, impedendogli di staccarsi dal libro.
I racconti spaziano da storie di fantasmi, a favole nere fino ad arrivare a racconti più inquietanti, con strane presenze giganti che infestano gli spazi. Spesso sono ambientate in campagna, in montagna o nei boschi.
Ho notato in particolare la sperimentazione con la lingua e con gli espedienti narrativi da parte di Corigliano. Per esempio: diversi racconti hanno un linguaggio ricercato che evoca in chi legge un determinato tempo storico senza doverlo nominare specificatamente. Inoltre l’autore gioca anche con la voce narrante, che in un racconto in particolare viene svelata alla fine, sorprendendo il lettore.
Mark Fisher, nel suo The weird and the eerie (un saggio che ogni appassionato dovrebbe recuperare) definisce come caratteristica dell’eerie l’assenza di qualcosa che dovrebbe esserci, oppure la presenza di qualcosa che NON dovrebbe esserci.
Corigliano gioca sapientemente con questi elementi in diversi suoi racconti, creando un’atmosfera che da completamente normale, anche se magari un po’ malinconica, vira lentamente verso l’inquietante, per poi spesso sfociare nel folle.
Personalmente il primo racconto mi ha subito sorpreso. In parte per la splendida ambientazione ma soprattutto per l’antipatia profondissima che ho provato quasi da subito per i protagonisti. Forse è perché nonostante la loro saccenza si sono rivelati una banda di sprovveduti.
Mentre uno dei racconti che mi ha colpito di più è Funerale. Chi legge resta spiazzato già dalle prime pagine, senza avere nemmeno il sentore della roba folle in cui sta per imbarcarsi. Perché l’autore, con una mossa da maestro, usa una situazione assurda iniziale per poi imbastirci sopra una storia ancora più assurda e sconvolgente.
Anche Nuove mansioni è un racconto ben congegnato. Un dipendente di un supermercato scompare attraverso il fondo di un banco frigo e verrà ritrovato solo il giorno dopo. Quello che leggiamo noi è invece la riunione di aggiornamento che viene fatta con tutto il personale dell’Azienda, per spiegare cosa è successo e cosa ci si aspetta dai collaboratori. Qui grandissime vibes da Backrooms.
Nel racconto Segnale, ho trovato buffo l’ambientazione squisitamente gotica contrapposta a un problema molto umano come il montaggio di un’antenna televisiva.
Gli ultimi quattro racconti sono forse quelli più potenti, a mio modesto parere. Abbiamo La scala che è ambientato in mezzo al mare in tempesta, un’atmosfera che a me piace sempre un sacco e che mi dà sempre i brividi.
Un paio di note al libro: sono rimasta abbastanza stupita dalla presenza di diversi refusi o errori che non sono stati visti in fase di revisione(parlo di frasi incasinate, come se l’autore le avesse corrette in seconda battuta perdendo un pezzo per strada, come a volte succede). Inoltre, in alcuni racconti ho notato la mancanza di uno stacco netto quando cambia il piano temporale. Si passa dalla notte al giorno (oppure dalla mattina al pomeriggio) senza uno spazio paragrafo o una forma d’introduzione, confondendo il lettore.
Altra cosa di cui non sono rimasta entusiasta: i titoli, che a volte sono proprio buttati lì e alcuni finali un po’ mosci, con una scelta lessicale che va quasi in contrasto con la tensione che l’autore ha costruito prima.
Ma a parte queste piccolezze, il livello di scrittura dei racconti è molto alto. I racconti sono congegnati con cura e con sapienza, proiettando il lettore in un mondo dove la natura troppo spesso nasconde veri orrori.
Avete letto questa raccolta di racconti? Conoscevate quest’autore? Fatemelo sapere nei commenti.
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