Titolo: Le straordinarie avventure di Adele Blanc-Sec Vol. 1 e 2
Autor*: Jacques Tardi
Editore: Rizzoli Lizard
Anno d’uscita: 2010-2011
Traduttor*: Giovanni Zucca
Ascoltando la puntata “Write like an Egyptian” del podcast di Angela e Andrea Reading Wildlife, per uno strano accostamento di idee, mi è tornata in mente la serie di fumetti di Jacques Tardi con protagonista Adèle Blanc-Sec. O meglio: mi è tornata in mente la mummia che è presente nel film di Luc Besson del 2010.
La protagonista dei fumetti è Adèle Blanc-Sec, una scrittrice/giornalista sempre a caccia di nuove storie. Affascinante e grintosa, si catapulta nelle avventure che le si presentano davanti senza nessuna esitazione con l’aiuto di numerosi comprimari. È la protagonista assoluta delle storie: fuma, impreca, si ubriaca, tratta male gli uomini, non ha paura di nulla. Ed è terribilmente affascinante.
Personalmente avevo letto questa serie di fumetti in tedesco quando ero ancora una ragazzina. I miei genitori, infatti, erano stati grandi amanti di Jacques Tardi (e in generale della scuola franco-belga) e le avventure di Adèle sono uscite in lingua tedesca tra il 1982 e il 1984. Ricordo che quelle storie, insieme alle mie prime letture perturbanti (mio padre amava anche molto Poe e avevamo per casa tutte le sue opere) hanno plasmato parecchio il mio immaginario.
Quando ho scoperto che esisteva anche l’edizione italiana sono corsa sul sito del sistema bibliotecario e ho ordinato i bundle usciti tra il 2010 e il 2011 per Rizzoli Lizard. Si tratta di due albi, ognuno dei quali raccoglie quattro storie.
Il primo libro dell’edizione Rizzoli è uscito giusto in tempo per l’uscita, nel 2010, del film di Luc Besson Adèle e l’enigma del faraone (se potete piratarlo fatelo, perché il film è carino), e raccoglie i primi quattro capitoli della serie, ambientati tra il 1911 e il 1912. Il secondo volume esce l’anno dopo, nel 2011, e raccoglie altre quattro storie, ambientate nell’immediato primo dopoguerra.
Vi lascio i dettagli delle edizioni in italiano:
Libro 1 – Anno 2010
Titoli originali:
Adèle Blanc-Sec – Adèle et la bête 1976 Casterman, Bruxelles
Adèle Blanc-Sec – Le démon de la Tour Eiffel 1976 Casterman, Bruxelles
Adèle Blanc-Sec – Le savant fou 1977 Casterman, Bruxelles
Adèle Blanc-Sec – Momies en folie 1978 Casterman, Bruxelles
Libro 2 – Anno 2011
Titoli originali:
Adèle Blanc-Sec – Le Secret de la Salamandre 1981 Casterman, Bruxelles
Adèle Blanc-Sec – Le Noyé à deux têtes 1985 Casterman, Bruxelles
Adèle Blanc-Sec – Tous des monstres! 1994 Casterman, Bruxelles
Adèle Blanc-Sec – Le Mystère des profondeurs 1998 Casterman, Bruxelles
Le ultime due avventure della serie, ovvero Le labyrinthe infernal (2007) e Le bébé des Buttes-Chaumont (2022) sono inedite in Italia.
Personalmente trovo un po’ peccato raccogliere otto storie in soli due albi, di formato tra l’altro più piccolo rispetto all’originale, cosa che secondo me avvilisce un po’ gli splendidi disegni di Tardi.
Le trame dei singoli albi spaziano per tutti i topoi del fantastico: dai dinosauri alle mummie fino ad arrivare ai mostri lovecraftiani, per non parlare di pratiche occulte e strani rituali. Tardi attinge a piene mani dai cliché dei romanzi d’appendice di fine Ottocento per imbastire storie intricate (a volte anche troppo) piene di personaggi ambigui, complotti, intrighi e (soprattutto) poliziotti incapaci. E non manca l’ironia e l’umorismo (la scena della mummia in fuga che inciampa nelle sue stesse bende e cade rovinosamente vive da anni gratis nella mia testa.)
Nella prima storia (forse la più ostica in quanto chi legge viene catapultato in piena azione senza che venga spiegato nulla) l’evento scatenante è l’apparizione di uno pterodattilo nei cieli di Parigi, mentre nella seconda è la statuetta di un demone assiro a scatenare gli accadimenti. Nel mezzo ci sono inseguimenti, nascondigli, sotterfugi, un sacco di baffi finti e sullo sfondo una Parigi meravigliosamente disegnata, quasi sempre di notte.
L’incredibile precisione che ha Jacques Tardi nel rappresentare la città di Parigi nella Belle Époque, unita a trame misteriose e piene di colpi di scena, rendono questi albi una vera goduria.
Adèle non è un personaggio particolarmente approfondito. A chi legge basti sapere che è una donna emancipata e coraggiosa, che per andare a fondo dei misteri in cui incappa rischia spesso l’osso del collo. Neanche le trame sono proprio impermeabili. Scopriamo che è una scrittrice/giornalista solo nella seconda storia, tanto per far capire quanto sono fragili le premesse di tutto il baraccone. Ma non fa nulla perché i disegni sono splendidi, la polizia fa grandissime figure di merda, vediamo la Ville Lumière sotto una luce ben più inquietante e ci divertiamo come bambini.

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